Diario da Weimar

Che continuino ad odiarci

la-haine2Ti odiano anche se sei una persona intelligente, e ti odiano anche se scrivi cose del tipo “hai servito su un piatto d’argento ai fascisti, in un momento difficile come questo, l’opportunità di paragonare la stepchild adoption all’utero in affitto”.
Ecco cosa. Ti odiano in ogni caso.
Lo statale che lavora sei ore al giorno e mette su facebook le foto con le citazioni di Mussolini e le foto delle vacanze a Malindi col culo della negretta minorenne sulla spiaggia ti odierà comunque, perché sei una zecca.
Ti odierà il poliziotto campano che magari è anche una brava persona, ma se non avesse fatto il poliziotto sarebbe andato a fare le rapine, e chiama i colleghi “i miei frà” ed è convinto che tossici come Cucchi o Regeni se la siano andata a cercare. Ti odierà perché sei uno stronzo laureato, anche se ti fa schifo l’utero in affitto.
Ti odieranno quelli di Casapound, perché sei il classico figlio di ideali borghesi, e loro i borghesi li odiano…
Ti odierà l’amico di famiglia faccia di culo che dopo aver intrallazzato quarant’anni ti dice “Voi ragazzi siete a pezzi, dovreste ribellarvi”, ed è contento quando danno dieci anni ad un ragazzo per devastazione e saccheggio.
Quindi falla finita. La tua è una morale stanca, essere conservatori di sinistra è la peggiore infamia per una persona di trent’anni che ancora non sa distinguere la politica dall’azione umana, da quella personale e dall’attitudine a cogliere i cambiamenti del mondo.
Non siamo – noi, tutti, pregni delle nostre convinzioni – riusciti ancora a discriminare i giudizi, i figli so piezz’e core, e le nostre argomentazioni sono quelle di un ipocrita casinista come Sgarbi, o quelle viscide e velenose di Grillo. Siamo degli pseudomoralisti che darebbero un figlio per un posto fisso al comune e se ne andrebbero a far fare uno uguale da una cinese in California, basta non dirlo.
Ecco il veleno di cui non possiamo fare a meno, il veleno di essere stronzi, il veleno di dover essere morali.
Il veleno di agitare spauracchi per piacere a chi – comunque – ci odierà.
Abbiamo la puzza addosso di dover dimostrare di essere morali, che siamo diversi, dalla loro violenza verbale, dai loro “A noi!”, e dobbiamo piacergli, dobbiamo dire che per noi la famiglia è importante, che siamo moralisti anche noi, come e più di loro, che dopo Berlusconi siamo arrivati ad un livello di etica pubblica che lega il nostro essere ad una serie di considerazioni sullo sfruttamento del corpo della donna o sulla possibilità economica di andare in America a procreare, e ancora non ci chiediamo per quale motivo non sia possibile creare, in Italia, un sistema in cui la donna segue un percorso di conoscenza dei futuri genitori, viene tutelata prima, durante e dopo la nascita, attraverso un sistema di protezione legale e in cui non sia necessario essere ricchi per garantire un futuro decente ad una vita che sta per nascere.
Siamo buoni ad incazzarci per le trivelle, per il nucleare, per il made in Italy, e per tutte le nostre altre cosette, eppure non siamo in grado, noi, conservatori di sinistra e non, di immaginare cosa sarà il nostro futuro, di aprire la mente ad una dimensione fantascientifica dell’amore, della famiglia, dello stato, del dibattito civile. Affidiamo il nostro giudizio ai peggiori elementi che si possano trovare sul mercato delle opinioni a basso costo: c’è chi attacca sul piano personale e politico al passato (Fusaro, altro sponsorizzato dalla sorellona di Sgarbi, elementi da cui fuggire a gambe levate), chi dimentica il proprio di passato (Grillo e Di Maio e i loro fanatici stormtroopers, tutti indignazione e scie chimiche), e chi, come Sgarbi o Gasparri, semplicemente non è in grado di formulare un pensiero complesso su una dimensione diversa da quella del consenso immediato, della pugnetta verbale.
Ebbene, Fusaro, Rizzo, Grillo, Di Maio, Sgarbi e compagnia danzante vi disprezzeranno comunque, e a ragione, perché siete dei mediocri, siete come la loro base, ma più stupidi perché credete di essere morali ed etici, e invece siete solo puttane imbellettate con il rossetto della moralità e del calcolo politico, e della ridicola ostentazione di realpolitik (ma come, e cosa diranno ora i cattolici? Quello che hanno sempre detto, stronzate!)
Esisteva un uomo, László Moholy-Nagy, un pittore astratto, uno di quelli che insegnavano al Bauhaus, ed erano in prima linea perché l’Europa non diventasse quel vortice di assurda violenza che sarebbe poi diventato con tutti i conservatori di sinistra trasformati in camicie brune.
Quell’uomo diceva una cosa che in ogni giovane adulto, con un cervello ed un libro di storie fantastiche sul comodino di bambino-ragazzo, dovrebbe tornare sempre in testa prima di dare sfogo alla propria indignazione.

“Abbiamo bisogno di geniali utopisti, nuovi Jules Verne, non per abbozzare a grandi linee un’utopia tecnologica facilmente immaginabile, ma per profetizzare l’esistenza dell’uomo del futuro”

Ecco chi ci manca, ci mancano i Jules Verne, ci manca chi ci indirizza radicalmente verso il futuro, e lo faccia con ottimismo e senza fanatismo, ché dire con amore suona male.
Ecco perché, se noi non siamo in grado di essere rivoluzionari, di fare geniali cazzate, di mettere in discussione i nostri costrutti morali ed etici per provare a configurare il nostro stesso futuro, dobbiamo essere al fianco di quelle persone, uomini donne ricchioni e fauna varia, che si sforzano, ci provano e lo fanno, piuttosto, se proprio non li capiamo, tacendo.
Abbiamo bisogno di geniali cazzate, abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo nel mondo reale, e abbiamo bisogno che quelle geniali cazzate siano il nostro dannato metro di misura, non le puttanate come la stepchild adoption. Se lo ha in bocca Renzi, vuol dire che è già consolidato, che non è più di interesse per capire nè il presente, nè tantomeno il futuro.
Ci odieranno lo stesso quegli stronzi.
Ci odieranno come ci hanno sempre odiati.
Che almeno ci odino rodendosi il fegato, quegli stronzi, magari vedendo due froci con un bambino felice, ed una madre tutelata dalla nostra legge.

E auguri alla famiglia. Tutta. Complessa. Complicata. Bellissima.

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